Le biciclette una risorsa da non perdere

Durante le ferie pasquali, ho trascorso per la prima volta una settimana a Mallorca, il paradiso delle bici da strada. La prima impressione a dire il vero è stata “ma qui sono folli”, il business legato alla bicicletta è una cosa, che se non la vedi non ci credi. Ciclisti ovunque, non percorri una strada senza incontrare “treni” di ciclisti che sfrecciano per le strade isolane.
Il patron di tutto questo business è uno Svizzero che ha visto lungo; negli anni ottanta del secolo scorso, ha capito che le condizioni climatiche e il bellissimo territorio erano un ottimo connubio per allenarsi prima della stagione ciclistica. Lui ha creduto nelle due ruote ed ha iniziato a supportare chi come lui si recava a Mallorca per allenarsi.
Oggi è considerato un impero e il suo business lo ha esportato anche in altri paesi.
Questi ciclisti non sempre sono amati, anche perché non tutti sono proprio corretti e rispettosi, ma onestamente sulla massa ho trovato tanta gente gentile con sempre il sorriso sulle labbra. Il territorio è in ottimo stato, agricoltura e turismo convivono molto bene. Oltre a questo l’indotto creato per l’edilizia, l’artigianato e i servizi di supporto è ottimo, qui gli autoctoni vivono bene.
E allora penso alla mia Valle di Blenio, considerata da molti un Paradiso per la Mountain bike, ma che non decolla ancora come dovrebbe. Si fanno i sentieri ma poi non si mantengono, l’offerta culinaria è limitata e quella alberghiera è praticamente assente. Per sviluppare i circuiti di Mountain bike non è necessario deturpare il territorio, e il loro mantenimento è indispensabile, chi è contrario allo sviluppo turistico in questo settore dovrebbe allora portare sul piatto delle valide alternative in grado di dare un futuro ai nostri giovani e “magari” anche un po’ di benessere.
Io credo in questa disciplina e all’indotto che può portare alla Valle, completando quella destagionalizzazione necessaria affinché turismo, commercio ed agricoltura possano vivere e sostenersi a vicenda.
Il ruolo dell’ente pubblico (Comune, Cantone, ERS, Ente turistico) è creare questi sentieri e soprattutto mantenerli, poi l’economia privata dovrà cogliere l’occasione e creare quelle importanti attività che ne sono il corollario necessario per uno sviluppo a 360 gradi.
Alessia Baroni